VIAGGIO ALLA RICERCA DELLO STILE

Rossella Mezzani

LA RECHERCHE

acrilico su tela 100×100 – 2011
LA MAMMA DI EVA

acrilico su tela 80×80 – 2009
VERBA VOLANT

acrilico su tela 80×120 – 2011
La poltrona di Proust”

di Alessandro Mendini)
(“La Mamma”

di Gaetano Pesce- 1969)



(“Tappeto Volante”

Ettore Sottsass – 1989)

L’ultimo viaggio di Atzeni, alla ricerca dello stile, prende spunto da una serie di incontri e interviste con grandi maestri del design come Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Gaetano Pesce. Con queste nuove tele, l’artista riesce a farci rivivere una straordinaria stagione di libertà creativa, portatrice di radicali innovazioni nella filosofia dell’abitare. Opere di design che sono state in grado di costruire nuovi stimoli culturali, entrano a far parte di una pittura progettuale, che crea, da una trama fitta di rimandi e di allusioni, un mondo altro, capace di rinnovare lo stupore e l’emozione della visione.

L’interagire di diverse suggestioni artistiche, nelle tele di Atzeni, si coniuga a frammenti di una femminilità armoniosa, divenuta uno degli emblemi dei suoi racconti visivi. Qui sono gambe leggere, che misurano uno spazio ritmato da colori accesi, saturi, dagli accostamenti improbabili e sorprendenti contrappunti cromatici. Morbide campiture uniformi, nate da stratificati e lenti passaggi, che l’intelaiatura dei contorni isola, si uniscono ad un sapiente ed esuberante decorativismo, creando un’arte sofisticata e colta.

Nella produzione di Atzeni il processo artistico riesce a ricomporre un mondo fondato sulla continua circolazione degli sguardi e delle idee, dove nulla è casuale, tutto possiede una propria misura e diventa strumento di una nuova seduzione visiva, per raggiungere quello stato di “condensazione delle sensazioni che costituisce un dipinto” secondo H. Matisse, uno dei pittori più amati dall’artista.

In questo universo di geometrie silenziose, tutto è fluido, libero, nitido, ogni tensione si ricompone, lo spazio reale si annulla per dare pieno risalto alla logica interna dello spazio pittorico. Ogni elemento disarmonico o colore improbabile si risolve in una equilibrata visione unitaria che prevede un’idea della pittura, come atto di conoscenza, frutto di un lungo viaggio. “Viaggiare insegna lo spaesamento, a sentirsi sempre stranieri nella vita” sostiene Claudio Magris, insegna a porsi in un’ottica che fa vedere le cose con sempre nuova intensità, con instancabile energia, unita ad una coraggiosa e sorprendente capacità di emoziona